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Riforma CCII nella pratica: obbligo di adeguati assetti per tutte le aziende e composizione negoziata

Il 15 Luglio 2022 scatta l’obbligo di adeguati assetti per tutte le aziende italiane. Obbligo che deriva dall’entrata in vigore della legge 155/2017 che, di fatto, rivoluziona il diritto fallimentare e si allinea a quelle che sono le direttive europee in materia.

Non c’è più tempo da perdere, le imprese devono necessariamente mettere mano agli assetti organizzativi.

Le nuove disposizioni in materia impattano notevolmente sull’amministratore inadempiente che, oltre al danno, rischia molto.

L’attività svolta dalle aziende che non sono dotate di adeguato assetto organizzativo è da considerarsi illecita al pari di una attività condotta con patrimonio netto negativo esponendo direttamente gli amministratori alla responsabilità risarcitoria.

In pratica cosa comportano queste novità? Lo vediamo insieme in questo articolo.

Il D.lgs. n. 14 2019 “Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza”

Nel 2017 la riforma della crisi di impresa introduce procedure di allerta per favorire l’emersione dello stato di crisi in fase precoce e il monitoraggio della salute delle aziende in capo a diversi soggetti, anche per preparare le stesse imprese all’adozione della direttiva EU 1023/2019 vincolante dal 16 Luglio 2016.

La legge, però, rimane in attesa dei decreti attuativi fino a Gennaio 2019.

A partire dal 2019 viene imposto all’imprenditore collettivo di adottare un assetto organizzativo, amministrativo e contabile adeguato (ai sensi dell’art.  2086 c.c.) alla natura e alle dimensioni dell’impresa, anche in funzione della rilevazione tempestiva della crisi d’impresa e della perdita della continuità aziendale.

Simultaneamente a questo, visto il ruolo chiave dell’imprenditore e degli amministratori nel contesto di questa norma, viene introdotta anche la responsabilità solidale ed illimitata degli amministratori.

In altre parole nel momento in cui l’impresa si trova in difficoltà e non riesce a pagare un soggetto terzo, automaticamente il giudice può richiedere il pagamento con il patrimonio personale degli amministratori, nel momento in cui questi non riescono a dimostrare, attraverso un documento con valore legale, di aver provveduto al monitoraggio degli adeguati assetti.

Di fatto però, nell’impostazione della norma, non erano stati definiti i parametri necessari alla definizione degli adeguati assetti.

Segnali di allarme e allineamento alla legge

Quali sono i segnali di allarme?
Come monitorare la situazione aziendale per rilevare questi segnali?

Il perimetro di ciò che ogni imprenditore è obbligato a fare per adempiere alla legge viene definito da un’esatta elencazione dei segnali di allarme:

  • l’esistenza di debiti per retribuzioni scaduti da almeno trenta giorni pari a oltre la metà dell’ammontare complessivo mensile delle retribuzioni; 
  • l’esistenza di debiti verso fornitori scaduti da almeno novanta giorni di ammontare superiore a quello dei debiti non scaduti;
  • l’esistenza di esposizioni nei confronti delle banche e degli altri intermediari finanziari che siano scadute da più di sessanta giorni o che abbiano superato da almeno sessanta giorni il limite degli affidamenti ottenuti in qualunque forma purché rappresentino complessivamente almeno il cinque per cento del totale delle esposizioni; 
  • l’esistenza di una o più delle esposizioni debitorie nei confronti del Fisco e dell’Inps nelle soglie previste dal nuovo articolo 25-novies, comma 1, del Codice della Crisi

15 Luglio 2022 – entra in vigore la CCII: adeguati assetti e composizione negoziata della crisi

Dal 15 Luglio 2022 diventa effettiva la normativa e con essa il D.L. 2022, che contribuisce a:

  1. fornire una chiara e puntuale descrizione degli adeguati assetti previsti dall’art. 2086 c.c. che ogni azienda deve adottare per essere in regola con il dettato della legge
  2. introdurre il nuovo istituto della composizione negoziata della crisi d’impresa

Con “adeguato assetto” si afferma che chiunque eserciti l’attività di impresa deve adottare un assetto organizzativo idoneo al fine di:

  • rilevare squilibri di natura economica, finanziaria e patrimoniale
  • monitorare l’insorgere di segnali di allarme: debito con AdE, INPS, AR, dipendenti, fornitori, bance.
  • Verificare la sostenibilità dei debiti successivi nei 12 mesi
  • Ottenere le informazioni della checklist per la composizione della crisi d’impresa

Di queste attività sarà fondamentale documentarne attraverso report con data certa.

In sostanza, nel caso in cui l’azienda si trovi con una denuncia in tribunale da parte di un portatore d’interesse oppure vi sia una sanzione di responsabilità verso gli amministratori, per provare l’avvenuto monitoraggio degli adeguati assetti e salvaguardare il proprio patrimonio personale:

  • gli amministratori dovranno provare il monitoraggio periodico degli anni precedenti
  • avere data certa sugli elaborati trimestrali tramite marca temporale sul PDF con firma digitale

Composizione negoziata: cos’è e vantaggi (rispetto al concordato fallimentare)

Per gli imprenditori che si trovano in affanno, al posto di procedure aggressive come il concordato fallimentare è possibile accedere, in modo volontario, alla composizione negoziata della crisi che non allontana l’amministratore dal proprio ruolo.

La composizione negoziata è una procedura semplificata volta a ridurre l’indebitamento per mezzo di un esperto indipendente nominato dalla camera di commercio che media tra aziende e creditori.

Attraverso la composizione negoziata:

  • L’imprenditore continua ad amministrare in maniera esclusiva
  • Ha la tutela del patrimonio di impresa/imprenditore
  • Solo su base volontaria
  • La privacy viene garantita
  • Non possono essere fatti decreti ingiuntivi
  • Durata 180gg (rapida)

I compiti degli amministratori dal 15 Luglio 2022

Sulla base delle novità introdotte dalla nuova normativa gli amministratori devono in ogni caso:

  • creare l’adeguato assetto e fare il monitoraggio periodico di prevenzione della crisi d’impresa
  • redigere report infra annuali a data certa per difendere il patrimonio personale di soci e amministratori

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